SALONICCO coloratissima, confusa, estroversa

Salonicco (in greco Thessaloniki) mi porta a pensare al grande Alessandro e ai miei studi al liceo Classico di Cremona… Però, Alessandro a parte, ero anche molto curiosa perché volevo vedere se la città fosse così brutta come alcuni miei amici italiani me l’avevano dipinta. Amici professori, ovviamente, estremamente degni di fede, però… Però i professori non hanno molto senso pratico e inoltre, per un qualche vizio d’impostazione mentale, cercano sempre la “perfezione filosofica del bello”.

«Salonicco? Hm, che ti devo dire?! È sporca, caotica, fin troppo trafficata…».

Dovevo proprio vederla! Ebbene! Dopo averla visitata posso dirvi in tre sole parole come è apparsa ai miei occhi di turista che gira sì per imparare, ma che vuol anche vedere cose belle e divertenti: coloratissima, confusa, estroversa. Capito? Altro che brutta e trafficata! È coloratissima, confusa ed estroversa!

Ma partiamo dall’inizio. Tutto comincia in un fine settimana dello scorso ottobre (2015). Sono le 6 del mattino e siamo già tutte sull’aereo che da Atene ci porterà a Salonicco in soli 45 minuti. Noi siamo tre instancabili curiose che vorrebbero sempre vedere tutto, ma stavolta la levataccia è stata davvero dura! Perché proprio alle 6 del mattino? Non solo per essere là un po’ presto, ma anche perché sono i voli interni “dell’alba”, scontatissimi, e dovevamo approfittarne.

 

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Elena, io ed Helena, prontissime all’avventura! Ciao a tutti!

 

Già alla prima occhiata, al primo impatto, Salonicco ci appare come una città dalle varie anime, multiforme ed estremamente viva. Per arrivare in centro dobbiamo passare lungo delle grandi vie trafficatissime, non certo attraenti, ma questo succede in tutte le periferie greche, sempre molto “spartane”. In questo fine settimana, però, mi sa che dovremo dividerci. Io resterò in città, per familiarizzare coi suoi angoli più tradizionali, mentre Elena ed Helena trascorreranno anche del tempo fuori, per visitare Verghina e Pella, che io avevo visto poco tempo prima. Così, a zonzo per le vie della città, mi ritrovo a passeggiare sulla via Egnatia, e quindi presso la Rotonda, l’arco e il palazzo di Galerio… Poi nell’agorà romana, e ovviamente sotto la Torre Bianca, il simbolo di Salonicco! Il centro della città brulica di vita, ma gli spazi non sono mai opprimenti; Piazza Aristotele, ad esempio, si “tuffa” direttamente in mare, regalando un bellissimo panorama.

 

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Non è bellissima Piazza Aristotele? Io vi trovo un senso di grandezza e raffinatezza che mi ricorda molto l’Italia!

 

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Ancora Piazza Aristotele…

 

Le varie anime di Salonicco sono raccontate ed illustrate all’interno della Torre Bianca, dove, entrando, scopro esser allestita una piacevolissima mostra. Lo stesso edificio ha una storia molto interessante: nato nel Quattrocento come fortificazione, divenne poi prigione e luogo di tortura sotto l’impero ottomano. Solo dopo la liberazione greca venne dipinta di bianco in segno di purificazione dalle sofferenze e dal sangue che vi era stato versato.

Salonicco è davvero stata un enorme crocevia commerciale, e quindi un luogo di incontro di varie culture, denari, merci, religioni. Turchi, commercianti ebrei, Salonicco è tante cose tutte insieme e questo particolare modo d’essere lo si respira nettamente in tutta la città.

 

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Una posa con la torre bianca sullo sfondo è d’obbligo!

 

 

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Salgo nella torre, che bello!

 

L’arco di Galerio è davvero bello, con i suoi antichissimi rilievi molto ben conservati (tutt’attorno giovani, automobili, rumori vari, clacson). La Rotonda, invece, è un edificio con una storia molto complicata per via di diversi utilizzi e “vocazioni” (mausoleo per l’imperatore Galerio, divenne poi chiesa bizantina, quindi moschea nel periodo ottomano e via dicendo). Ma, anche se i monumenti sono magnifici, quello che più resta della città è proprio quel piacevole senso di confusione e di vitalità che vi dicevo prima.

 

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Salonicco è anche semplicità: ecco un signore che pesca in riva al mare nel centro città.

 

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Parte della mostra all’interno della Torre Bianca.

 

Ritrovo le ragazze dopo la loro visita extraurbana, e, in una passeggiata sul lungo mare, ecco apparire Alessandro a cavallo. Finalmente! Tutte vogliamo la foto con lui! 😉

La nostra permanenza a Salonicco si arricchisce di altre visite e appuntamenti, troppi per essere riassunti. Lascio quindi spazio alle prossime fotografie.

 

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Alessandro sprona Bucefalo in riva al mare, di fronte allo spazio infinito.

 

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Helena è felice! La nostra esperta orientalista si sente a casa! 😀

 

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Una veduta del lungo mare. Palazzoni che si susseguono, altissimi, conferendo alla città un aspetto un po’ rude ma molto vivo.

 

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Anche io in posa? Certo! Click!

 

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L’agorà romana, recentemente sistemata, è una tappa fondamentale per chiunque voglia capire la storia della città.

 

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Il teatro dell’agorà è stato perfettamente restaurato.

 

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Museo Archeologico di Salonicco. Io poso con un elaborato torso romano alle spalle… Mi piacciono tantissimo le decorazioni delle corazze romane!

 

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Siamo in piazza Aristotele. Un caos di persone, piccioni, autobus… e noi pronte per la posa!

 

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Un altro scorcio di Piazza Aristotele. Devo dire che mi sono piaciuti molto i raffinati palazzi di questa città, un qualcosa che un po’ manca al centro di Atene…

 

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Dove siamo? Siamo sotto l’arco di Galerio.

 

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Un hammam: ci ricorda che per Salonicco sono passati anche gli Ottomani.

 

Nota dolente! Non siamo riuscite a mangiare la mitica bugatsa, un dolce di cui la gente di Salonicco va fiera, tutto ripieno di crema e spolverato di cannella. Si vede che alla mattina scompare presto, perché ogni volta che passavamo, la bugatsa alla crema in vetrina sui banconi dei bar era finita. Beh, un motivo per tornare!  😀

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